SINTOMI SESSUALI – DISFUNZIONI SESSUALI
La salute sessuale è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità; non è assenza di malattia, disfunzioni, infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e violenza”. (OMS, 2006)
Le disfunzioni sessuali possono avere causa organica, psicologica, relazionale ma possono anche essere causate da disfunzioni dei muscoli del pavimento pelvico.
Le disfunzioni sessuali interessano le diverse fasi dell’atto sessuale: il desiderio; l’eccitazione; il piacere per raggiungere l’orgasmo e la soddisfazione dell’orgasmo.
Come insegna la scuola di sessuologia Aispa, tutto ciò che riguarda l’argomento sessualità viene considerato un tabù: i retaggi culturali, morali e sociali considerano una parte del corpo femminile una zona da nascondere, una zona tabù e questo crea una mancanza di conoscenza di quelle che sono le potenzialità del piacere femminile. Ma anche i retaggi culturali che coinvolgono i giovani maschi possono portare a disfunzioni sessuali nei maschi adulti.
La componente emotiva e psicologica può interferire o bloccare una o tutte le fasi dell’atto sessuale.
Se prendiamo per esempio una donna che è in menopausa oppure in allattamento al seno ci troveremo di fronte ad una situazione di desiderio ipoattivo legittimato da una condizione ormonale che può dare secchezza vaginale e scarsa lubrificazione e quindi fastidio, dolore, bruciore alla penetrazione. Questa condizione fisiologica porterà la donna a inibire il suo desiderio sessuale nei confronti del partner, per la paura di sentire dolore alla penetrazione, dolore vissuto durante una precedente esperienza negativa. Il nostro pavimento pelvico ha “memoria” degli input ricevuti. Ne consegue che il partner non si attiverà molto per cercare di attrarre la donna, in quanto non vuole farla soffrire e provocarle dolore. Quando l’uomo nota che non riesce a procurare piacere alla donna allora inconsciamente inibisce la fase di eccitazione nei confronti di lei e si crea un circolo vizioso.
Durante le sedute di riabilitazione perineale illustro bene l’anatomia e la fisiologia del pavimento pelvico per aiutare le persone a capire se sono presenti delle disfunzioni e come curarle.
Quindi le disfunzioni sessuali consistono nella difficoltà o impossibilità ad avere rapporti sessuali, e/o nella mancata soddisfazione durante questi, e/o nel dolore che può accompagnare tali momenti. Essi possono riguardare sia il sesso femminile che quello maschile.
Il pavimento pelvico può essere causa o conseguenza di alcune disfunzioni sessuali femminili.
Nella donna le disfunzioni sessuali sono classificate in:
A) I disturbi del desiderio
Sono correlati al pavimento pelvico i disturbi da desiderio ipoattivo, presente:
1) sia quando l’aera è ipovalida e c’è Ipotono muscolare, cioè i muscoli perineali sono deboli (come nel post partum o in menopausa), poiché ridotte possono essere le sensazioni di piacere,
2) sia quando c’è Ipertono del pavimento pelvico, cioè i muscoli perineali sono iperattivi (Vulvodinia, Vaginismo, sindrome del dolore pelvico cronico) in quanto il dolore presente inibisce il desiderio di avere rapporti sessuali
3) sia quando la presenza di dolore causata da chirurgia addomino-pelvica, esiti di episiotomia e trauma perineale impediscono i rapporti penetrativi.
B) I disturbi dell’eccitazione
1) Quando il pavimento pelvico è ipotonico con muscoli deboli si ha una diminuzione delle sensazioni di piacere e una relativa mancanza o scarsa lubrificazione vaginale;
2) Quando il pavimento pelvico è ipertonico con muscoli iperattivi si ha una iperattività a cui può conseguire dolore o impossibilità ad avere rapporti
3) Quando a livello perineale c’è dolore allora si blocca l’eccitazione mentale e genitale
C) I disturbi dell’orgasmo
1) Quando il pavimento pelvico è ipotonico con muscoli deboli si determina una riduzione delle sensazioni di piacere sessuale, si riduce la lubrificazione vaginale e si ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo (anorgasmia).
2) Quando il pavimento pelvico è ipertonico con muscoli iperattivi si determina un dolore che impedisce alla donna di raggiungere l’orgasmo.
3) Quando a livello perineale c’è dolore allora si inibisce il desiderio e la lubrificazione vaginale e quindi non riesce a raggiungere l’orgasmo
4) Quando la donna soffre di incontinenza urinaria (da sforzo o da urgenza) e l’eventualità che questo sintomo si presenti durante i rapporti inibisce il raggiungimento dell’orgasmo.
D) I disturbi legati al dolore
1) Dispareunia: consiste nel dolore genitale persistente o ricorrente che si verifica ai tentativi di penetrazione vaginale o durante la penetrazione vaginale stessa
2) Vaginismo: è la difficoltà o impossibilità della donna di realizzare la penetrazione, anche in presenza di desiderio; può essere primario (la donna non è mai riuscita a realizzare la penetrazione) oppure secondaria (si presenta ad un certo punto della vita, conseguentemente ad un evento, come il dolore dovuto a stato infiammatorio)
3) Vulvodinia: localizzate o generalizzate: vestibolite vulvare, dolore clitorideo.
Nell’uomo le disfunzioni sessuali maschili e il coinvolgimento del pavimento pelvico può altresì essere causa, conseguenza o sostenere i sintomi. Una condizione di ipotono muscolare può contribuire ad una riduzione dell’erezione o ad uno scarso controllo dell’eiaculazione con conseguente eiaculazione precoce. L’ipertono muscolare del pavimento pelvico può avere come conseguenza una eiaculazione ritardata (a causa della difficoltà di espulsione dello sperma) oppure un deficit erettile (dovuto ad una sofferenza dei tessuti e dei vasi sanguigni coinvolti nel meccanismo dell’erezione).
In ogni caso di disfunzione sessuale è importante considerare e valutare le possibili cause organiche (tra le quali è compresa la disfunzione del pavimento pelvico) e la possibile componente psico-relazionale. Talvolta entrambi gli aspetti possono coesistere.