50 anni, agricoltore e abile golfista. Diagnosi di incontinenza urinaria e disfunzione erettile post-prostatectomia. Alla valutazione funzionale il paziente manifesta incontinenza urinaria da sforzo, incontinenza urinaria da urgenza, nicturia, gocciolamento post-minzionale e disfunzione erettile 4 settimane dopo una prostatectomia radicale. È stato accertato che non soffre di problemi cardiaci, pressori, polmonari, diabetici e neurologici e non assume farmaci. Non era mai stato sottoposto a interventi chirurgici precedenti, non è un fumatore e non è in sovrappeso.

Evidenzia de novo una grave incontinenza urinaria da sforzo alzandosi dalla posizione seduta e camminando, nonché un’incontinenza urinaria da urgenza con una frequenza di 10 episodi diurni e 5 notturni. A causa di questi sintomi, giudica scarsa la qualità di vita con un punteggio insoddisfazione di 8 su 10. Soffre di gocciolamento post-minzionale da quando aveva 20 anni. Non riferisce dolore pelvico o ematuria, ma una scarsa sensazione di riempimento della vescica. Non riferisce inoltre perdite urinarie in posizione seduta o di notte. Non è affetto da urgenza fecale o perdite fecali. Dopo la prostatectomia radicale non è più in grado di avere un’erezione, fatto che trova avvilente.

Dopo alcune sedute di fisioterapia il signor Giuseppe non ha più avuto perdite grazie alla contrazione dei muscoli, ha appreso le tecniche di soppressione dell’ urgenza, non ha più perdite post-minzionali, grazie al potenziamento dei muscoli. Si è svegliato con un’erezione in 2 notti (segnale che sta migliorando) ed è stato in grado di avere un’erezione durante la doccia. Il paziente è in grado di tornare al lavoro e di riprendere a giocare a golf: promette di proseguire con gli esercizi.

38 anni anni, un parto naturale, neonato di 3,7 kg, episiotomia destra. Diagnosi di Dispareunia post-partum. La paziente riferisce intenso dolore alla penetrazione. Talvolta accusa dolore e difficoltà nella spinta defecatoria a cui associa un senso di incompleto svuotamento. Assenza di infezionai vaginali.

31 anni, nullipara. Diagnosi di dispareunia e vaginismo di primo grado, con fobia di grado lieve. La paziente riferisce dolore durante i rapporti sessuali da 3 anni e che, negli ultimi mesi, ne compromette la completezza. Dolore perineale spontaneo negli ultimi 6 mesi durante la giornata, a cui talvolta si associa pollachiuria. Nell’ ultimo anno infezioni da Candida recidive, che peggiorano la sintomatologia dolorosa, trattate con terapia antibiotica.

35 anni, peso 62 kg, altezza 162 cm. Diagnosi: Incontinenza urinaria da sforzo di primo grado (tosse, starnuti) che insiste da circa 2 anni e mezzo e prolasso anteriore di primo grado (assente 18 mesi prima). La signora è in attesa del 4 figlio (ottava settimana di gestazione) ed è affetta da asma bronchiale atopica (stadio I). non ha subito nessun intervento chirugico e non assume farmaci. Nei precedenti parti naturali ha subito episiotomia mediolaterale. La paziente non soffre di urgenza minzionale. Frequenza media minzionale diurna: 2-3 ore. Frequenza media minzionale notturna: 0-1 (beve almeno 2 litri al giorno). Presenta calcolosi renale e stipsi con sforzo alla defecazione. Attività lavorativa con impegno fisico intenso: colf/badante. Attività fisica: lieve/assente. La paziente lamenta lombalgia, dolore già presente prima dell’ ultima gravidanza ora peggiorato e persistente.

30 anni, peso 60 kg, altezza 174 cm, insegnate: sport amatoriale: footing. Diagnosi: cistocele II grado, isterocele III grado, rettocele I grado secondo Halfway System. Parto vaginale da 5 mesi, posizione litotomica, periodo espulsivo di 20 minuti, neonato 3,9 kg, non eseguita l’episiotomia, lacerazione di II grado. Defecazioni regolari. In seguito all’ esecuzione di ginnastica autogestiita per il rinforzo degli addominali percepisce un senso di peso e ingombro vaginale. Sospende autonomamente gli esercizi. Con l’inizio dell’ attività lavorativa compare la sintomatologia in orari serali o dopo lunghi periodi in ortostatismo. Il prolasso è riscontrato durante l’igiene intima.

52 anni, peso 68 kg, altezza 160 cm, Diagnosi: incontinenza fecale ai gas e alle feci liquide. Urgenza fecale. La paziente riferisce incontinenza fecale ai gas, dapprima più raramente (1 volta al mese) ora più frequentemente (1-2 volte a settimana). Tale sintomo è associato talvolta con l’aumento di pressione intraddominale. Da qualche mese ha iniziato a soffrire anche di urgenza fecale: il bisogno di defecare insorge velocemente e la paziente non riesce a procastinare la defecazione. Se non ha una toilette a disposiizone, si può verificare incontinenza fecale per feci liquide (1-2 volte al mese). Entrambi i sintomi condizionano molto la vita della paziente, che rinuncia a uscire soprattutto nel pomeriggio o alla sera, poiché teme che al bisogno di defecare corrisponda un’ urgenza fecale e conseguente incontinenza. Inoltre, tale timore aumenta se durante la mattinata non è riuscita a defecare percependo una sensazione di completo svuotamento rettale. La paziente defeca comunque ogni gionro, come precedentemente all’ insorgenza dei sintomi, ma ha iniziato autonomamente a cercare di inibire lo stimolo mattutino, eseguendo esercizi muscolari. Utilizza costantemente assorbenti a scopo preventivo rispetto alle possibile perdite. Non sono riferiti altri sintomi o patologie ano-rettali. Non sono riferiti altri sintomi o patologie ano-rettali. Non sono riferiti lower urinary tract symptoms, la minzione viene effettuata ogni 3-4 ore. La paziente è in menopausa da 2 anni; ha avuto due gravidanze e due parti: uno distocico 25 anni prima con prolungata fase di travaglio, un altro 20 anni prima con cesareo. Per un anno dopo il primo parto ha sofferto di incontinenza urinaria da sforzo, risoltasi spontaneamente. La paziente svolge attività lavorativa d’ufficio durante il mattino. Ha sospeso l’attività motoria a basso impatto (ginnastica) che svolgeva prima dell’insorgere dei sintomi. Il regime alimentare e l’idratazione non hanno subito recentemente nessuna modificazione.

27 anni, si presenta a valutazione all’inizio della gravidanza per la comparsa di stimoli frequenti e fughe di urina senza presenza di stimolo. Prima della gravidanza urinava due volte al giorno… “NON ho tempo da perdere per queste cose!” afferma. Ha una vescica molto distesa e compressa dall’ utero. È necessario che apprenda a svuotare regolarmente la vescica per non arrivare a essere completamente incontinente, situazione frequente nelle giovani donne che hanno questo tipo di incontinenza.

30 anni, ha partorito un bimbo molto grosso e mal posizionato: ha dovuto spingere per più di un’ora, l’ostetrica ha premuto sull’addome e poi ha utilizzato un forcipe. Anche se lo sfintere anale non è stato lacerato, soffre fughe di urina e ha difficoltà a trattenere i gas. Il parto è un processo per lo più fisiologico, ma non sempre semplice da gestire per evitare spinte così violente. È uno degli eventi più difficili da controllare.

26 anni, dimessa molto in forma dal Reparto di Maternità, ha tenuto a lungo in braccio il suo bambino. Un mese dopo il parto, in occasione di uno sforzo nel sollevare una confezione di acqua al supermercato, ha avvertito una sensazione di discesa e di “pallina nella vagina”. Si osserva effettivamente una discesa dell’ utero, malgrado un perineo muscoloso. E’ presente un’importante diastasi dei muscoli addominali a livello alto, anche se durante la gestazione non è aumentata molto di peso e durante l’adolescenza aveva praticato molti esercizi per i muscoli addominali.