La Riabilitazione del Pavimento Pelvico ha l’obiettivo di prevenire e curare i sintomi del paziente, migliorando così la qualità di vita del soggetto.
La terapia è indirizzata ai muscoli del pavimento pelvico, che possono presentarsi ipovalidi (es.: incontinenza urinaria da sforzo, prolasso degli organi pelvici, ecc.), oppure iperattivi (es.: disfunzioni sessuali femminili, sindrome del dolore pelvico cronico, ecc.), oppure con deficit di coordinazione (es.:stipsi da dissinergia del pubo-rettale).
In alcuni casi è opportuno modificare alcune abitudini che il paziente ha adottato pensando di migliorare la propria condizione (es.: mingere frequentemente per non perdere urina, ecc.) e realizzando invece un peggiormanto del funzionamento di parti o organi.
Il pavimento pelvico o perineo è formato da un insieme di muscoli che si intrecciano fra loro e chiudono verso il basso il bacino; abbracciano l’apparato urinario (uretra, vescica) e vaginale (nella donna) formando il pavimento anteriore, fino a coinvolgere l’apparato ano-rettale (ano, retto) costituendo il pavimento posteriore.
Il perineo è un organo dinamico: sollecitato continuamente dal peso del nostro corpo, è soprattutto impegnato nel contrastare gli aumenti di pressioni intra-addominali dettati dagli incrementi di carichi (sollevare le borse della spesa, prendere in braccio il bambino, tossire, starnutire,ecc.), da condizioni croniche (stitichezza), dall’evento parto.
In relazione a quanto detto, esistono sintomi che nascono dallo squilibrio di queste funzioni. In base all’organo interessato, possiamo distinguerli in: urinari, vaginali, ano-rettali.
Un ciclo di trattamento riabilitativo varia in genere da 10 a 15 sedute in relazione al problema da trattare e alla risposta del paziente, soprattutto nella fase di presa di coscienza dell’area perineale. La cadenza delle sedute è almeno bisettimanale con durata di un’ora ciascuna.
Esercizio Terapeutico Pelvico
Base del trattamento terapeutico, la chinesiterapia pelvi perineale si fonda sull’esercizio terapeutico dei muscoli del pavimento pelvico (soprattutto il muscolo pubo-coccigeo e l’elevatore dell’ano).
Il primo passo è quello di rendere cosciente il paziente della propria area perineale (presa di coscienza). Una volta che la persona ha la consapevolezza che il proprio perineo esiste e riesce a “muoverlo”, si verifica l’eventuale interfenza di muscoli accessori quali i glutei, gli addominali, gli adduttori che durante l’attività perineale devono essere inibiti.
In questa prima fase, è utile capire il rilassamento e il tipo di respirazione della persona e, una volta coordinata l’area perineale, si può iniziare la parte attiva di rinforzo muscolare. Si tratta di eseguire una serie di esercizi mirati a incrementare la forza dei muscoli del pavimento pelvico. Le aree da trattare, a seconda delle varie situazioni locali, sono la vagina, l’ano o entrambi.
Le sedute successive vengono utilizzate per cercare di creare l’automatizzazione dei muscoli del perineo: durante le attività quotidiane, in relazione a movimenti o incrementi pressori, si deve attivare automaticamente il gruppo muscolare del pavimento pelvico (terapia comportamentale).
Il lavoro muscolare (training) domiciliare è d’obbligo sia in corso di terapia per garantirne il successo, che dopo, come sostegno dopo per mantenere nel tempo i risultati. Il rinforzo sfinterico-muscolare perineale porta giovamento a tutto l’apparato uro-ginecologico e anale, perché l’aumento del trofismo del muscolo, permette un buon sostegno dei visceri pelvici.